Morte e Meditazione

Ció che è uno strumento di evoluzione per l'uomo primitivo o poco evoluto, la mente, puó diventare una malattia per colui che possiede una coscienza elevata. Occorre comprendere bene il funzionamento del suo meccanismo.
L' attributo fondamentale della mente è quello di avere orrore del vuoto. Costantemente essa cerca di identificarsi con qualcosa e chiama quel qualcosa IO. Avere un IO specifico ed articolato corrisponde alla necessità evolutiva di costruire dentro di voi un identità ben definita, in maniera tale da passare dallo stato di coscienza del "branco", tipica degli animali, a quella dell'uomo individualizzato.
L' uomo deriva dall'animale ed è in cammino verso lo stadio evolutivo superiore, quello della coscienza spirituale e di gruppo. Si parte dunque da un tipo di coscienza vicino a quella di questo regno (gusti stereotipati, faccio quello che fanno gli altri, seguo le mode, è giusto qualcosa solo perchè la fanno gli altri) ad una coscienza di tipo comunitario : sono un individuo con una personalità ben definita, ho i miei gusti, sono unico al mondo, faccio quello che la mia anima mi ispira a fare, ho una missione unica, mi riconosco come anima, tuttavia collaboro con il prossimo perché sento di essere interdipendente ed unito a lui, dunque lavoro in maniera cooperativa verso obiettivi comuni di benessere generale.
Il noi diventa fondamentale e l'Io é considerato solo uno strumento per apportare un contributo al benessere collettivo. Si amano gli altri come prima si amava se stessi.
Un evoluzione di coscienza del genere passa per lo sviluppo dell'Io-personalitá, che prima rappresenta dunque una grande conquista ma poi deve essere abbandonato.
La vostra identità, nella fase evolutiva attuale, è la vostra mente. Ciò che credi di essere è la tua mente che si é identificata con qualche idea specifica circa se stessa, qualcosa che le serve per continuare a vivere, un IO in costante mutamento (Io sono Tizio, io sono bello, io sono brutto, io sono un buono a nulla, io sono quello che ha ragione etc..).
La mente ha bisogno di vivere e quindi ti impone sempre una nuova identità, laddove se non lo facesse morirebbe all'istante. La mente senza identità è come l'oceano, si fonde col tutto, ed in questo modo l'IO cade.
La medicina per la malattia della meccanicità della mente è la meditazione. I grandi istruttori spirituali sostengono che la meditazione sia una piccola morte, perché effettivamente il vuoto che essa crea dissolve tutte le maschere della tua identità, tutto ció che credi di essere. E senza maschere tu sei l'oceano. La meditazione ti aiuta dunque a spostarti in un livello di coscienza superiore eliminando ogni identificazione. È un grandissimo strumento di evoluzione quando ti spinge verso lo stato di non-mente. É come un fuoco silenzioso che brucia tutto ciò che sei stato e ti impone un cambiamento verso l'alto. Un salto nell'abisso.
L'uomo comune vive in perenne stato di stress e paura perchè la mente, identificata perennemente in qualche IO, si sente continuamente minacciata. Ogni volta che qualcuno ci offende o mette in discussione quello che siamo, la mente deve morire ed identificarsi con qualcos'altro, e fa di tutto per evitarlo. L 'emozione della paura è in tal modo sempre dietro l'angolo, ad ogni offesa o presunta tale, ad ogni cambiamento circa la visione di noi stessi che la vita ci impone. Tutto questo consuma il sistema nervoso ed il corpo e rende la vita insopportabile.
Con la vera meditazione si entra nella morte consapevolmente e si esce da questo meccanismo di continuo depotenziamento e paura.